Quando si parla di infertilità maschile, si fa riferimento all’incapacità di un uomo di essere in grado di procreare. Se avete una relazione stabile o siete due persone sposate, probabilmente avrete cercato una gravidanza. Qualora lei non sia rimasta incinta dopo un anno di tentativi, potrebbe essere arrivato il caso di eseguire qualche controllo. Non sempre la problematica deriva dall’uomo, per cui è bene che sia lei che lui si sottopongano a controllo per capire dove stia la difficoltà. Spesso si può intervenire a livello chirurgico per risolvere la situazione, oppure, nei casi meno gravi, basterà seguire un trattamento farmacologico.
Infertilità maschile e visita andrologica
Per valutare che l’uomo soffra o meno di infertilità, bisognerà prenotare una visita andrologica. Insieme a questa, ci sarà anche l’analisi dello sperma, chiamato spermiogramma. La donna, invece, si dovrà sottoporre a una visita ginecologica. In generale, se è lui la persona infertile nella coppia, potrebbe aver subito dei traumi, avere dei disturbi ormonali, oppure soffrire di infezioni, oppure ostruzioni all’interno dell’apparato genitale. Se vi doveste rendere conto che il vostro sperma non è tanto attivo, non esitate a contattare uno/a specialista! Quando si parla di infertilità, potrebbero esserci delle complicazioni se la problematica viene trattata poco tempestivamente.
Infertilità maschile: come funziona la spermatogenesi
La spermatogenesi, ovvero lo sviluppo dello sperma, avviene all’interno dei tubuli seminiferi, cioè dei piccoli condotti che si trovano all’interno dei testicoli. Qui hanno vita gli spermatozoi che hanno dentro la metà del codice genetico dell’essere umano che li contiene. La spermatogenesi avviene secondo un ciclo suddiviso in sei fasi e della durata di 16 giorni. Da questo si può concludere che anche gli uomini hanno il ciclo? Beh… non proprio, perché il corpo maschile non subisce gli stessi cambiamenti ormonali di quello femminile. Eppure, la spermatogenesi avviene grazie agli ormoni. Una volta che gli spermatozoi sono belli e fatti e raggiungono la vagina, cercano di raggiungere la cellula uovo grazie al flagello, cioè la coda.
Infertilità maschile: le possibili cause
Le cause per cui si soffre di infertilità maschile sono varie, per questo è bene rivolgersi a una figura specializzata quale l’andrologo per essere certi della natura del problema. Ad esempio, potrebbe essere che sia diminuita la produzione del testosterone e, di conseguenza, si sono alterate sia la produzione che il trasporto dello sperma. In questo caso si parla di una condizione detta ipogonadismo. Talvolta la sterilità maschile è una problematica che si verifica alla nascita ed è quindi congenita. Altrimenti si può anche sviluppare in un momento successivo, per cui è acquisita. L’infertilità maschile potrebbe insorgere a seguito di un ciclo di chemioterapia, o per delle ostruzioni presenti all’interno dell’apparato genitale. Alcune malattie causano questa condizione:
- malattie sessualmente trasmissibili;
- anemia falciforme;
- fibrosi cistica.
Da non dimenticare, poi, che dei periodi di forte stress o un trauma importante possono portar a delle disfunzioni ormonali, responsabili di un disequilibrio ormonale che porta all’infertilità maschile. Orchite, prostatite o epidemite sono infezioni che generano la medesima condizione, e lo stesso vale per farmaci come i FANS o gli antipertensivi.
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