L’infertilità femminile, così come quella maschile, sta aumentando in Italia. Addirittura si stima che i bambini nati in Italia sono molti meno rispetto i nascituri del resto d’Europa. Senza soffermarsi sulle questioni sociali che hanno creato questa realtà dei fatti, andiamo ad osservare la questione fisiologica. Intanto, dal punto di vista medico, una coppia viene definita infertile se non è in grado di avere un bambino nell’arco di uno, massimo due anni. Certo, ci sono partner che non hanno intenzione di procreare, ed è per questo che si fa riferimento a quella altre coppie che, invece, fanno una serie di tentativi (senza alcun successo). Stando alla definizione medica, in Italia il 15-20% di partner che si trovano in età fertile non sono in grado di avere bambini.
Infertilità femminile e falsi miti sulla dolce attesa
Cari giovani ragazze e ragazzi, vi è mai capitato di pensare che avere una gravidanza sia cosa semplice? Vi togliete il profilattico o smettete di usare altri metodi contraccettivi e via, tempo nove mesi e arriverò un bimbo o una bimba. In realtà non è una cosa automatica: lui eiacula dentro di lei e il gioco è fatto. Se così fosse, il mondo sarebbe ancor più popolato da tante persone, mentre non è così. Addirittura, vi diamo una notizia che potrebbe sconvolgervi: l’essere umano è uno degli animali meno fertili che ci siano in natura. Qualche dato alla mano? Eccolo qui: se una coppia giovane, e quindi in età fertile, ha rapporti sessuali due o tre volte la settimana, ha un quarto di possibilità di avere un bebè per ogni mese. Si tratta del 20% di probabilità, dato che diminuisce dopo un anno in cui la donna prova a rimanere in dolce attesa senza aver successo.
Infertilità femminile: un problema a metà
In genere, quando si parla di infertilità, si fa riferimento a una problematica di coppia. È vero infatti che tale condizione è data al 50% tra i due partner, mentre per il 15% la causa deriva contemporaneamente da entrambi. In generale, il problema di infertilità femminile deriva da due questioni principali:
- problema ovulatorio, cioè l’incapacità di produrre un ovulo maturo che possa essere fecondato;
- cause tubariche, cioè impossibilità di far comunicare tra di loro l’ovaio e la cavità uterina.
Di conseguenza l’ovocita e gli spermatozoi non potranno incontrarsi. Oltre queste due condizioni tipiche dell’infertilità femminile, c’è l’endometriosi, problematiche a livello immunitario, alterazioni del collo dell’utero, o sue anomalie. Per citarne alcune: polipi, fibromi o difetti congeniti. Potrebbe anche avvenire il caso in cui, dopo aver fatto gli adeguati controlli, la donna ha dei risultati nella norma. Tuttavia, nonostante l’esito degli esami, non è in grado di restare in dolce attesa. Ovviamente, in questo caso, non si può dire che le cose vadano per il verso giusto. Semplicemente, non si è in grado di poter dare una diagnosi.
Infertilità femminile: come comportarsi?
Se una donna non è in grado di rimanere incinta dopo diversi tentativi, come prima cosa bisogna prendere in considerazione la sua età. Le cellule uovo, di fatti, invecchiano insieme alla persona. Per questa ragione una donna tende a diventare sempre meno fertile dopo aver superato la soglia dei 35 anni. Ecco che, se si cerca una gravidanza, l’ideale sarebbe farlo prima di questa tappa. In secondo luogo, sarebbe bene modificare lo stile di vita. Iniziate a svolgere attività fisica e ponete maggiore consapevolezza nell’alimentazione. Se siete delle fumatrici, vi diamo una cattiva notizia: dovreste smettere subito, e non solo per i vostri polmoni, ma anche perché la nicotina aumenta la possibilità di rendervi infertili.