Vogliamo soffermarci sul perché l’educazione sessuale è importante nei bambini. Avere consapevolezza di questa tematica significa crescere dei futuri adulti consapevoli di questo aspetto. Così non si penserà al sesso come se fosse un tabù o qualcosa di proibito, bensì di uno dei tanti aspetti della vita da conoscere e su cui interrogarsi. Vien da sé che conoscere meglio la sessualità porta a dare un peso maggiore al tema dell’affettività. L’altro aspetto fondamentale è il concetto di consenso.

Perché l’educazione sessuale è importante per i bambini

Educare alla sessualità i bambini consente di influenzare la loro personalità in lato positivo. È per questa regione che bisognerebbe affrontare il tema non solo all’interno delle mura di casa, ma anche nelle scuole. Qui bisognerebbe realizzare dei programmi specifici di educazione sessuale in grado di far comprendere in modo approfondito quale sia la sessualità del singolo. Non bisogna parlare solo di come non rimanere incinte e delle malattie sessualmente trasmissibili, ma cercare anche di indagare su cosa piace a una persona, e quali sono i limiti da rispettare. Le possibilità sono tante e varie, anche se spesso si tendono ad ignorare. Ovviamente bisognerà tenere in conto dell’età dei ragazzi e delle ragazze per orientare l’approccio al sesso. Non possiamo certo parlare del sesso anale con dei giovanissimi delle elementari… diciamo che sarebbe come affrontare Kant con un ragazzino di 6 anni: probabilmente non capirà un gran che! A ogni età, infatti, può corrispondere una specifica tematica.

Perché l’educazione sessuale è importante e come cambia per età

La concezione del mondo dei bambini si modifica nel tempo insieme alla loro sessualità. Ecco che bisognerebbe impartire loro un’educazione sessuale che venga adattata a seconda dell’età. Un errore che spesso i genitori compiono è quello di osservare i loro figli ed esaminare un determinato comportamento sessuale attraverso il filtro dei loro occhi da adulti. In realtà, invece, sarebbe più opportuno sforzarsi e osservare la sessualità attraverso la loro prospettiva che è molto diversa da quella di un adulto. In caso contrario sarà difficile comprendere i giovanissimi. Ma come vedono il mondo i bambini?
Dai 0 ai 3 anni vivono la fase della scoperta e danno grande importanza ai cinque sensi. Ecco perché è importante coccolare un bambino in questa fascia d’età: consente loro di sviluppare una personalità equilibrata. I bimbi non esplorano solamente il mondo, ma anche il loro corpo e, di conseguenza, anche gli organi sessuali. Parte della loro scoperta è mostrare ai più grandi ciò che hanno “scovato”. Sviluppano, poi, un’identità di genere intorno ai 2-3 anni e sono in grado di distinguere i maschi dalle femmine. Secondo l’OMS non è opportuno parlare di sessualità ai bambini prima che abbiano compiuto 4 anni. Tuttavia, si potrebbe aiutare il bimbo a esprimersi nei suoi bisogni e limiti grazie a dei giochi semplici. Un esempio? L’allegro chirurgo! Inoltre, si può iniziare a introdurre il concetto di consenso in maniera molto semplice e intuitiva, per esempio con la regola del “Qui non si tocca” utile a insegnare ai più piccoli che il corpo appartiene solo a loro e che esistono modi di toccare buoni e modi di toccare cattivi. Questo serve a proteggere i bimbi dagli abusi sessuali, molti dei quali purtroppo avvengono all’interno della cerchia famigliare.

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Perché l’educazione sessuale è importante: bambini dai 4 ai 6 anni

A partire dai 4 anni i bambini si relazionano ai loro compagni all’interno della scuola materna. Qui, fino ai 6 anni, si cimentano a imparare le prime regole sociali. Ad esempio, sanno che non è bene mostrarsi nudi oppure toccarsi i genitali. Anche se, in realtà, non smettono di rinunciare all’esplorazione non solo del corpo, ma anche di altri confini come il dire parolacce. I 4 e i 6 anni è quella fascia d’età in cui ci si interroga già su come nascano i bambini. Così è doveroso introdurre il tema della sessualità e dare le prima nozioni di gravidanza, sesso e abuso. Non servirà fare una conferenza stampa, ma trattare l’argomento in modo semplice, in accordo con l’età e la capacità cognitiva del bambino.