Potrebbe capitare, ad un certo punto della vita, di amare una donna. Finché si è uomini la questione non è problematica, anzi, tutto risulta nella norma. Ma che cosa accade se invece è una lei ad essersi invaghita di una persona del suo stesso sesso? Le cose cambiano, e non di poco. Se fino a quel momento si hanno avuto solamente delle relazioni con ragazzi, qualche domanda arriva e non sempre si ha la giusta serenità per guardarsi dentro. Per quanto il mondo stia cambiando in direzione dell’inclusione e del rispetto delle diversità di genere e orientamento, sentirsi “diversi” è una paura che l’essere umano ha da sempre dentro si sé.
Amare una donna: ma quanto parli?
Amare una donna, da donna, significa avere a che fare con una persona dello stesso genere. E, di conseguenza, alcune caratteristiche si possono riscontrare in entrambe le partner. Ad esempio, è risaputo che le donne tendono a parlare di più degli uomini. Obiettivamente, questo dato è veritiero e lo dimostra la scienza. Le donne, infatti, producono maggiori quantità di una proteina chiamata FOXP2 (Forkhead box P2), una proteina chiamata il “gene della parola”. Non è un caso che le bambine inizino a parlare prima rispetto i coetanei del sesso opposto e che sviluppino una capacità di espressione linguistica più complessa. Così le donne, per natura, riflettono maggiormente e analizzano, e magari proiettano già verso il futuro una storia d’amore che è appena iniziata. Stare insieme a un’altra donna significa condividere anche questo aspetto tipicamente femminile che, talvolta, potrebbe apparire abbastanza faticoso. Le parole, però, possono essere anche interpretate come una forma d’amore. Per questo non bisogna spaventarsi ma accettare come si è fatte.
Amare una donna: tutte stanno con tutte?
Quando si ama una donna e si è dello stesso sesso, ci si potrebbe sentire un attimo confuse. Questo perché, come prima impressione, sembra che una ragazza lesbica abbia avuto delle storie d’amore con tutte le altre persone dello stesso sesso che frequenta. In realtà questa dinamica potrebbe accadere anche all’interno di un gruppo di eterosessuali, ma si potrebbe vedere di meno. A chi, infatti, non è mai capitato di sentir dire che un amico sia stato con l’ex di un altro suo amico, oppure con la ragazza di lui? E ancora, quante volte è capitato che ci si ritrova a frequentare lo stesso giro di persone che frequentava quello con cui siete stati/e a letto il mese scorso? O ancora, scoprire che il cameriere del bar sotto casa è lo stesso che ci ha provato con la vostra migliore amica. Sono dinamiche vecchie come il mondo, ma spesso non se ne parla o lo si dice sotto voce.
Amare una donna: è così difficile lasciarsi?
Amare una donna è un’esperienza intensa quando a farlo è una persona dello stesso sesso. Ma cosa accade quando la storia finisce? Sembra che due ragazze facciano molta più fatica a lasciare andare una storia d’amore rispetto due persone eterosessuali o gay. In realtà, ci potrebbe essere una spiegazione scientifica a questo fenomeno. È vero infatti che il mondo femminile ha una tendenza a reagire in modo più intenso rispetto a un uomo quando si presentano delle immagini negative. I neuroscienziati dell’Università di Basilea lo hanno dedotto osservando quali aree del cervello sono coinvolte durante un fenomeno del genere. È forse per questa ragione che le donne sono, per credenza comune, molto più sensibili rispetto gli uomini. Ecco che, quando due ragazze stanno insieme, faticheranno maggiormente a lasciar andare tutto quello che si era costruito. È però vero che se siete delle persone ragionevoli in grado di capire che il rapporto non è recuperabile, riuscirete a permettervi un nuovo inizio.
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