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Pansessuali e bisex: quali le differenze?

Pansessuali e bisex

In Italia c’è ancora molta confusione sugli orientamenti sessuali, per cui abbiamo deciso di parlare di pansessuali e bisex per aiutarvi a capire quali siano le differenze. In molti non capiscono cosa significhino questi termini: c’è chi non li accetta o chi, semplicemente, crede che siano delle creature mitologiche come gli unicorni o i draghi. Tranquilli, queste persone non sputano fuoco e non hanno un corno in mezzo alla fronte, ma sono esseri viventi proprio come tutti gli altri e si, esistono davvero!

Pansessuali e bisex: facciamo chiarezza

Quando si parla di bisessualità, si intende un orientamento sessuale di una persona che è attratta a livello sessuale sia dagli uomini che dalle donne. I pansessuali, invece, sono coloro che non si sentono inibiti o limitati dal genere e dell’orientamento quando si parla di sesso. Sembrano la stessa cosa? Invece non è così. I bisessuali fanno infatti riferimento a due generi, femminile e maschile: si muovono dunque all’interno di un sistema che possiamo definire “binario”. I pansessuali invece sono attratti anche da quelle persone “non binarie”, cioè i genderqueer o i transgender che non sono un genere, bensì un’identità di genere, il ché è ben diverso.

Pansessuali e bisex le differenze

Pansessuali e bisex: c’è ancora molta confusione

I bisex dibattono spesso con i pansex. Come mai? I primi vengono accusati da parte di tutta la comunità LGTBQ di essere degli “ indecisi perenni” perché non si sa da che parte stiano. Alcuni di loro vorrebbero considerarsi parte dei pansessuali i quali però non li accettano perché non li considerano come loro pari. I bisex sostengono che anche loro sono aperti ad amare tutti, a prescindere dall’orientamento sessuale, ma a quanto pare la maggior parte dei pansessuali non la pensa così. Ecco che si è creata una grande confusione di etichette, creando disaccordi e scontenti. Il lato positivo di tutto questo, però, è che si stia mandando comunque avanti un dialogo che abbia come tema centrale la fluidità sessuale, cosa che fino a qualche anno fa era del tutto inesistente nel nostro Paese. Un segnale di progresso e di apertura sessuale non indifferente che dovrebbe far tirare un sospiro di sollievo, anche se avvengono degli “scontri” verbali tra “categorie” LGTBQ.

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Bisessuali esclusi dai giochi

Anche se sembra qualcosa di assurdo, è capitato. Nel passato, e in parte ancora tutt’oggi, i bisex non venivano accolti o capiti nemmeno tra i loro “ simili”, perché tanto simili non erano. Per sentirsi parte della comunità molte hanno dovuto “andare a parare” nella definizione di lesbica, creando ancora più confusione e senso di smarrimento per chi invece è attratto o attratta da uomini e da donne. C’è stata per molto tempo, una sorta di psicosi “bi-fobica”, un non accettare l’orientamento sessuale dei “bi”.

In questo caso, l’etichetta, che dovrebbe avere lo scopo di esistere così come si è, è diventata una delimitazione che ha ingabbiato molte persone. Ancora oggi i bisessuali sono visti come “indecisi”, coloro che non sono in grado di “prendere posizione”. Speriamo, però, che l’apertura al dialogo possa aiutare le persone a sentirsi più accolte rispetto a prima. Anche perché, secondo alcuni studi, la maggior parte della società ha, in realtà, un orientamento bisessuale

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