Se state andando dal ginecologo per la prima volta, allora vi starete preparando ad affrontare il tanto temuto esame pelvico. Un po’ come con il dentista, si immagina questa parte della visita ginecologica come se l’esperto fosse uno scienziato pazzo che esamina le vostri parti più nascoste, infilando oggetti metallici in stile “Edward mani di forbice”, mentre voi siete legate a un lettino con le gambe divaricate. Beh, la gambe saranno si posizionate nella maniera appena descritta, ma tranquille, vi diamo una buona notizia: in genere i ginecologi non sono dei pazzi scellerati. Hanno studiato il corpo umano durante la loro carriera e, di conseguenza, vedono le vostre parti intime come una qualsiasi zona anatomica senza doverci mettere quel “sentimento” e senso di pudore a cui siamo generalmente abituate.
Esame pelvico: la prima fase
Generalmente la visita ginecologica si divide in tre parti distinte e prevede l’utilizzo del famoso divaricatore, chiamato anche speculum. La prima fase consiste nell’analisi esterna dove il ginecologo osserva e analizza la vulva, ovvero quella parte della vagina che è visibile a occhio nudo e che si trova al di fuori. È composta, nello specifico, dalle labbra, il clitoride e la fessura. Questo è il momento della visita più opportuno per fare tutte le domande al ginecologo: i tuoi dubbi su dove si trovi il clitoride o su com’è fatta esattamente la tua “patata”, eccetera.
Esame pelvico: la seconda fase
La seconda fase dell’esame pelvico consiste nel vero e proprio esame della vagina e della cervice. È qui che il ginecologo vi inviterà a posizionare il vostro bacino sul bordo del lettino e posizionare le gambe lungo due “stampelle” che si trovano ai lati. Adesso fate un bel respiro e preparatevi a sentirvi allargare l’imboccatura della vagina con lo speculum, ovvero una pinza grande, di metallo e con i bordi arrotondati. Il ginecologo inserirà quindi una spazzolina o un tampone che consentano la rilevazione delle secrezioni vaginali o del muco cervicale. Per il pap test, invece, si prelevano dei campioni di cellule.
Esame pelvico: la terza fase
La terza fase della visita ginecologica consiste nell’esame degli organi riproduttivi. Ecco che il ginecologo mette una mano sul basso ventre e infila due dita all’interno della vagina. Prima di eseguire l’operazione avrà messo i guanti e lubrificato la zona coinvolta. Lo scopo di tutto questo è il verificare che ovaie e utero siano in salute. Si potrebbe anche optare per l’ecografia che di sicuro dà delle informazioni più approfondite. In molti casi, però, è necessaria la prenotazione e non è detto che un ginecologo abbia il macchinario all’interno del suo studio.
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Esame pelvico e metodi contraccettivi
Non è detto che quando si va a visita ginecologica si debba per forza seguire l’iter appena descritto. Se, ad esempio, hai bisogno di avere delle informazioni inerenti al metodo contraccettivo che faccia al caso tuo, sicuramente non vedrai nulla inserito dentro la tua vagina. In questo caso il ginecologo ti farà una serie di domande legate alle tue personali abitudini sessuali e comportamentali. Per fare un esempio: assumere la pillola anticoncezionale presuppone che tu sia una persona precisa e metodica. Di conseguenza non è troppo indicata per coloro che non hanno questo stile di vita! O, ancora, se sei solita fare sesso occasionale forse non è il caso di utilizzare il cerotto o l’anello.