Sesso e disabilità non sono due termini impossibili da affiancare, come invece molti purtroppo ancora pensano. Il piacere non è elitario né esclusivo (e nemmeno abilista!), e tutti possono provarlo, anche se, spesso, la tendenza comune è che quando si parla di sesso non si tengono in conto tutti coloro che soffrono di malattie debilitanti o croniche. Accade per ignoranza o abitudine (e abilismo), ma è importante sfatare questi “miti” e abbattere la discriminazione anche nel sesso e nelle relazioni!
Sesso e disabilità: un binomio possibile
Ci sono tante persone che devono fare i conti con la disabilità tutti i giorni, ma non per questo si deve rinunciare ad avere una sessualità accesa e una vita relazionale piena. Vediamo di seguito di scardinare alcune false credenze e pregiudizi che purtroppo, ancora oggi, si hanno nei confronti di persone con disabilità.
Sesso e disabilità: termini che vanno d’accordo tra loro
Alzi la mano chi pensa che i/le disabili non abbiano una vita sessuale. Avanti, non fate i timidi, perché non siete mica così pochi a pensarlo. Difatti, si tratta di un pregiudizio abilista estremamente diffuso e dovuto a una concezione del disabile come “angelicata”, eternamente bambino e senza sesso (e quindi anche senza desideri di tipo sessuale e/o relazionale). Ovviamente non è così: tutte le persone su questo pianeta, a prescindere dall’avere un qualche tipo di disabilità o meno, ha desideri di tipo sessuale e può desiderare una vita relazionale ricca e piena. Magari in base al tipo di disabilità si può aver bisogno di qualche accorgimento in più, ma la disabilità stessa non esclude (o non dovrebbe escludere) dai giochi a due!
Sesso e disabilità: non c’è solo la penetrazione
Questo invece dovreste saperlo, no? Il sesso non si limita solamente all’atto della penetrazione, così come non si raggiunge l’orgasmo attraverso quest’unica via. Le pratiche erotiche sono tante e si possono utilizzare per stimolare i genitali, sia maschili che femminili, in modo alternativo. Ci si può focalizzare sui punti erogeni da “stuzzicare” nelle forme più svariate: dalla masturbazione da soli o in coppia, al sesso anale, orale, o con l’utilizzo dei sex toys, giusto per fare qualche esempio.
Sesso, disabilità e desiderabilità
La cultura dominante, da sempre, indica come persona desiderabile dal punto di vista sessuale un determinato stereotipo o più stereotipi. Questo “standard”, però, non coincide con la realtà: il problema della desiderabilità può coinvolgere tutti quanti, normodotati o meno, e colpisce soprattutto chi non ha un corpo “conforme” rispetto allo “standard” proposto (e imposto). Partendo dall’assunto che gli standard non esistono e che possiamo fare tranquillamente a meno di stereotipi imposti, vien da sé capire che non esiste uno standard di “desiderabilità” e che tutti i corpi possono essere desiderabili. Tutti quanti, nessuno escluso, compresi quindi quelli delle persone con disabilità!
Come vivono il sesso i disabili
Un altro mito da sfatare è il pensiero comune che i disabili si vivano il sesso in modo completamente differente rispetto i “normodotati”. In realtà, però, il sesso è sempre una scoperta, qualcosa in divenire, per cui non ha delle vere e proprie regole e ognuno vive i rapporti in modo differente. Sono tante le pratiche sessuali che si possono esplorare, così come i gusti delle persone che hanno le fantasie più disparate. Di conseguenza, così come siamo tutti esseri unici, siamo anche a sé nei gusti sessuali e nelle modalità attraverso cui si prova piacere.